L’inizio di tutto

Sono sempre più i festival e gli eventi dedicati al running in Italia e nel mondo, a dimostrazione di quanto sia importante il mondo della corsa non solo a livello personale, ma anche sociale ed educativo. Lo sport è infatti un potente strumento di benessere e in particolare lo è il running, le cui caratteristiche lo rendono accessibile per tutti senza distinzioni di età o sesso.

Se ci pensiamo, correre è un’attività che dà un grande senso di libertà: ognuno di noi ha il proprio ritmo, è vero, ma è anche bello condividere la corsa in compagnia. Ma in quale momento abbiamo iniziato a considerare il running un vero e proprio sport? Quando abbiamo messo per la prima volta i pantaloncini e le scarpe adatte per recarci al parco e dare sfogo alla nostra voglia di correre? Insomma, quando nasce il running?

I pionieri del running

Il 1977 segna la prima data epocale nella storia del running: è l’anno in cui il giornalista Jimmy Fixx pubblica “The complete book of running” (la bibbia del jogging). Il libro viene scritto dopo che l’autore decide di cambiare stile di vita, rimettersi in forma ed evitare di morire di infarto come il padre. Smette di fumare, modifica la sua alimentazione, inizia a correre e perde 30 chili.

Il cambiamento radicale di Jimmy Fixx diventa fonte di ispirazione per le tante persone in sovrappeso che sentono il bisogno di tornare in forma: il libro diventa molto famoso e per la prima volta mostra chiaramente quali e quanti sono i benefici della corsa sul corpo e sull’autostima, trasformandola nello sport amatoriale più praticato negli Stati Uniti (e successivamente in tutto il mondo).

Il running diventa un fenomeno di massa

A seguito dell’esperienza di Fixx, il running si afferma così tanto da diventare virale negli anni ’80: parchi e piste ciclabili vengono letteralmente invase da persone di ogni tipo che corrono e corrono in tuta e scarpe da ginnastica. Può sembrare roba di poco conto, ma in realtà correre prima era un’attività complementare all’allenamento di altre discipline sportive; ciò vuol dire che nessuno usciva per andare a correre e basta, perché sarebbe sembrato alquanto strano.

Possiamo quindi considerare i primi runner, quelli degli anni ’60 e ’70 sino a Jimmy Fixx, dei veri e propri pionieri: erano soprattutto i newyorkesi che correvano prima di iniziare a lavorare, quindi sveglia all’alba, scarpe da tennis, come si chiamavano allora (proprio perché quelle da corsa non erano neanche concepite) e via a girare intorno al proprio isolato o, per i più fortunati, al parco vicino casa.

Proprio durante gli anni ’80 il mondo della corsa subisce un ribaltamento: chi non correva inizia a essere considerato una persona che non si dedica al proprio benessere e anzi, la corsa diventa una sorta di moda; a contribuire al suo sviluppo, anche e soprattutto mediatico, sono alcuni personaggi di spicco come l’allenatore di atletica leggera Bill Bowerman, tra l’altro cofondatore di uno dei più conosciuti marchi di abbigliamento sportivo.