La maratona

Come si pratica la maratona

Per correre la maratona bisogna essere adeguatamente preparati, in quanto lo sforzo fisico richiesto è molto grande. Le risorse necessarie e l’allenamento giusto sono fondamentali perché al corpo si chiede di cimentarsi in un’attività che non è naturale. La preparazione fisica dev’essere accompagnata da quella mentale, sapendo che si dovrà percorrere una distanza di almeno 42 chilometri (diciamo almeno perché esiste anche la supermaratona, una specialità ancora più lunga).

L’allenamento

Normalmente, il nostro corpo dispone di riserve energetiche che gli permettono di correre per una distanza di circa 32 chilometri; superata questa soglia, l’atleta entra in riserva. Per questo i podisti sfidano i propri limiti allenandosi attorno a quella fatidica distanza, il momento in cui il corpo va in crisi e dev’essere opportunamente addestrato a resistere. Poco prima della maratona vera e propria, gli atleti riducono l’intensità degli allenamenti e aumentano il consumo di carboidrati per creare una riserva di energia supplementare da utilizzare in gara.

I record attuali

Attualmente il record olimpico spetta al keniota Dennis Kipruto Kimetto, che nel 2014 ha completato la maratona in un tempo di poco superiore alle due ore. Chi non è professionista, correre i chilometri previsti al di sotto delle 3 ore è un risultato eccellente.

La regina delle gare di mezzofondo

Quando guardiamo le gare di atletica delle Olimpiadi, ci esaltiamo in particolare con due specialità: i 100 metri, ossia le vette più alte in termini di velocità umana, e la maratona, la regina del mezzofondo a sforzo prolungato. Come gli eroi dell’antica Grecia, i migliori atleti al mondo sfidano le proprie capacità podistiche per percorrere una cinquantina di chilometri.

Le origini della maratona

Le origini della maratona risalgono al periodo di massimo splendore dell’Ellenismo: come raccontano Plutarco ed Erodoto, nel 490 a.C., mentre imperversa lo scontro fra greci e persiani, l’emerodromo Filippide. http://www.cagliarirespira.net/2015/06/la-storia-di-filippide-primo-maratoneta-tra-leggenda-e-realta/, un messaggero addestrato a percorrere lunghe distanze a piedi, copre la bellezza di 50 km (cioè quelli che separano Atene da Maratona, la località in cui si trova) per annunciare agli ateniesi che l’esercito greco ha battuto quello persiano e quindi non è più necessario bruciare la città pur di non consegnarla ai rivali.

Filippide riuscirà a portare a termine il suo faticoso incarico, ma, secondo leggenda, una volta recapitato il messaggio troverà la morte a causa dell’incredibile sforzo.

Il ritorno della maratona

Ci vogliono quasi due millenni per ritrovare tracce della maratona nella nostra società: ispirati dalla storia di Filippide, Pierre de Coubertin e Michel Bréal vogliono inserire una gara podistica a sforzo prolungato su lunghe distanze nella prima edizione delle Olimpiadi moderne, organizzata nel 1896. Così nasce la prima maratona ufficiale, chiamata in questo modo proprio per ricordare l’epica impresa di Filippide e percorsa sulla stessa distanza che separava Atene a Maratona.