Quando guardiamo le gare di atletica delle Olimpiadi, ci esaltiamo in particolare con due specialità: i 100 metri, ossia le vette più alte in termini di velocità umana, e la maratona, la regina del mezzofondo a sforzo prolungato. Come gli eroi dell’antica Grecia, i migliori atleti al mondo sfidano le proprie capacità podistiche per percorrere una cinquantina di chilometri.
Le origini della maratona
Le origini della maratona risalgono al periodo di massimo splendore dell’Ellenismo: come raccontano Plutarco ed Erodoto, nel 490 a.C., mentre imperversa lo scontro fra greci e persiani, l’emerodromo Filippide. http://www.cagliarirespira.net/2015/06/la-storia-di-filippide-primo-maratoneta-tra-leggenda-e-realta/, un messaggero addestrato a percorrere lunghe distanze a piedi, copre la bellezza di 50 km (cioè quelli che separano Atene da Maratona, la località in cui si trova) per annunciare agli ateniesi che l’esercito greco ha battuto quello persiano e quindi non è più necessario bruciare la città pur di non consegnarla ai rivali.
Filippide riuscirà a portare a termine il suo faticoso incarico, ma, secondo leggenda, una volta recapitato il messaggio troverà la morte a causa dell’incredibile sforzo.
Il ritorno della maratona
Ci vogliono quasi due millenni per ritrovare tracce della maratona nella nostra società: ispirati dalla storia di Filippide, Pierre de Coubertin e Michel Bréal vogliono inserire una gara podistica a sforzo prolungato su lunghe distanze nella prima edizione delle Olimpiadi moderne, organizzata nel 1896. Così nasce la prima maratona ufficiale, chiamata in questo modo proprio per ricordare l’epica impresa di Filippide e percorsa sulla stessa distanza che separava Atene a Maratona.